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L'avvocato Emiliano Nitti può già vantare una storia professionale particolarmente ricca. Dopo l’esordio nella libera professione, ha subito ricoperto diversi ruoli inhouse: in Recordati e Fininvest, per poi diventare responsabile affari societari di Italtel a 29 anni. Nel 2005 assume il ruolo di general counsel del private equity Clessidra sgr, dove rimane fino al 2013, anno in cui fonda assieme al socio Davide Mantegazza lo studio MN Tax & Legal. All’attività di consulenza affianca poi quella di amministrazione, con diverse nomine di rilievo in importanti realtà italiane: basti pensare alla presidenza di Roberto Cavalli. Ruoli a cui si è aggiunto, il mese scorso, quello di presidente del consiglio d’amminsitrazione di Casa Vinicola Botter, al culmine dell’operazione che ha visto l’ingresso Clessidra sgr (con l’assistenza proprio di MN Tax & Legal) nel capitale dell’azienda agricola. A MAG è sembrato il momento giusto per fare una chiacchierata con l’avvocato Nitti, e svelare un po’ del background della sua carriera fino a questo punto e dello stato del suo progetto professionale.
Avvocato Nitti, la prima cosa che salta all’occhio nella sua carriera sono i ruoli inhouse di crescente importanza che ne hanno caratterizzato l’inizio. Ce ne può parlare? Sì, sono quattro esperienze in quattro gruppi che poi hanno determinato molto del resto della mia carriera. Cominciare in una quotata come Recordati, ad esempio, è stata per me una fortuna, dato che proprio in quegli anni (parliamo del 1998), veniva approvato il Testo unico della finanza. Poi passai al gruppo Fininvest, dove ebbi modo di conoscere persone rivelatesi poi importanti come Claudio Sposito e Alessandro Grimaldi, che poi fondarono Clessidra sgr, dove mi chiamarono a fare il general counsel dopo l’esperienza in Italtel.
Quello in Clessidra sembra il ruolo più importante che ha ricoperto, e per più tempo… Per me è stato un salto importante. Dirigere gli affari legali di una sgr così attiva mi ha fatto crescere molto. Ho avuto l’opportunità di lavorare con tutti i più grandi studi legali italiani e di sedere in cda di rilievo come quelli di Pirelli e Tirrenia, facendomi così conoscere e apprezzare anche nella gestione globale dei consigli, sia dal punto di vista del diritto societario sia nel contributo di taglio pratico come consigliere di amministrazione. Clessidra sgr poi è stata venduta alla famiglia Pesenti, ma per allora io mi ero già messo in proprio.
Ecco, veniamo allora al suo studio. Di cosa vi occupate prevalentemente e qual è il vostro approccio al mercato legale? Uno dei motivi per cui ho scelto di fondare MN Tax&Legal è forse legato alla mia voglia di non accontentarmi e di intraprendere sempre nuove sfide; e la scelta è di certo stata facilitata da tutti i rapporti professionali e personali creati precedentemente. È una piccola boutique a forte caratterizzazione societaria e fiscale, creata con il mio socio Davide Mantegazza. Non puntiamo a fare concorrenza ai grandi studi, ma collaboriamo regolarmente con loro: ad esempio con Gattai nella vendita di Cavalli e nell’investimento Botter, o con Linklaters nell’operazione L&S Light, tutte società delle quali ho poi presieduto i cda. In tutti questi casi io e i miei colleghi ci siamo occupati della parte societaria dell’operazione, come ad esempio la gestione dei cda, le convocazioni, il supporto alla gestione dei patti parasociali. L’idea è un po’ quella di svolgere il ruolo della direzione legale delle società target di investimenti nei casi in cui quest’ultima non è presente. E magari avviarne la costituzione.
Quanto sono state importanti anche nella scelta di una rosa di collaboratori per il suo studio le relazioni formatesi negli anni in cui lavorava in azienda? Inizialmente molto più che adesso. Siamo cresciuti progressivamente come studio, con un’accelerazione negli ultimi due anni, in cui abbiamo praticamente raddoppiato il numero di collaboratori: da meno di dieci a oltre venti. Ultimamente stiamo pescando molto dai grandi studi, e anche questi ultimi stanno cominciando a cercare i nostri professionisti, vista l’elevata expertise nell’ambito del diritto societario che si impara in poche altre realtà. Ma sono dinamiche normali della nostra professione. Essendo il calcio una delle mie passioni, calcisticamente parlando paragonerei MN Tax & Legal all’Atalanta: pur rimanendo piccolini riusciamo a giocare in Champions e ad attirare l’interesse dei big.
Qual è la vostra idea di crescita? Dove vi vedete come studio da qui a due o tre anni? Bella domanda. Credo che le strade siano due. Da un lato crescere da soli con nuove idee, come stiamo facendo ora: ad esempio con il nuovo dipartimento di diritto dell’immigrazione tutto al femminile nato in collaborazione con lo studio brasiliano Lusoitaliana, che sta avendo un grande successo; o supportando grandi strutture di gestione crediti in sofferenza nell’attività di recupero, dato che abbiamo un dipartimento di litigation molto forte; oppure ancora sviluppandoci nella segreteria societaria a supporto delle grandi quotate sull’onda delle nuove normative in materia che arriveranno. L’altra strada invece passa per un’aggregazione, un’eventualità che non può mai essere esclusa.